Conviene investire per i dividendi?

Azioni, Dividendi, ETF
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Nel corso di questo articolo risponderò per prima cosa alla domanda se conviene investire per i dividendi e, in secondo luogo, dei vantaggi e degli svantaggi di questo tipo di investimento.

Se mi segui sai già che apprezzo molto i dividendi e le azioni da dividendo rappresentano la parte principale del mio portafoglio.

Tuttavia, il mio percorso non è sempre stato orientato verso questo metodo di investimento.

Come per molti altri che si approcciano alla finanza, il mio percorso ha avuto inizio nel mondo del trading. Solo dopo diversi fallimenti e molte ricerche ho abbracciato appieno l’approccio basato sui dividendi.

È stato proprio questo metodo che mi ha permesso di superare momenti complessi nei mercati finanziari e di gestire i numerosi errori iniziali (ovvero perdite) in modo meno impattante.

In poche parole, grazie ai dividendi ho ampliato notevolmente l’orizzonte temporale del mio approccio iniziale che era focalizzato su un periodo troppo breve e, probabilmente, non troppo adatto alla mia personalità.

Essendo molti anni che investo per i dividendi credo di poter dire che questo metodo di investimento ha i suoi pregi e i suoi difetti, alla fine non c’è un metodo vincente sempre.

Per capire se ti conviene investire per i dividendi infatti devi soddisfare determinate caratteristiche ed essere disposto a mantenere le azioni nel tuo portafoglio per un periodo di tempo prolungato.

Questi dividendi non sono altro che una parte degli utili che una società distribuisce ai suoi azionisti, e riceverli richiede una strategia di investimento a lungo termine.

La filosofia di investimento nei dividendi si discosta drasticamente dal classico trading con il quale compri e vendi frequentemente azioni sul mercato, si basa piuttosto sulla detenzione a lungo termine dei titoli, con l’obiettivo principale di raccogliere i rendimenti derivanti dai dividendi.

Per ricevere tali dividendi, è essenziale possedere le azioni in determinate date, stabilite dalla società stessa tramite le decisioni prese dal consiglio di amministrazione.

CONVIENE INVESTIRE PER I DIVIDENDI?

Dopo questa premessa avrai capito che questo approccio agli investimenti ti può essere utile, prima di tutto, se hai una propensione al rischio adeguata all’investimento in azioni e, in secondo luogo, se:

  • hai un orizzonte temporale di medio/lungo termine;
  • hai l’obiettivo di ottenere una rendita periodica dal tuo patrimonio;

Hai bisogno di un orizzonte temporale a medio/lungo termine perché altrimenti non riusciresti a incassare i dividendi nel momento in cui vengono pagati dalla società.

Acquistare un’azione poco prima dello stacco, per incassare il dividendo, e rivenderla subito dopo non è una cosa semplice da ripetere con successo. Magari potrebbe funzionare qualche volta, ma nel lungo periodo, lo sforzo non ne vale la pena.

Inoltre, devi avere l’obiettivo di ottenere una rendita periodica dal tuo capitale. Quindi, puoi cercare di aggiungere un’ulteriore entrata al tuo reddito principale, ad esempio per pagare la rata del mutuo o del prestito per l’auto.

In questo approccio devi avere la consapevolezza che i dividendi sono soggetti periodicamente alle decisioni degli amministratori e, in caso di difficoltà dell’azienda, potrebbero decidere di ridurre o addirittura cancellare il pagamento del dividendo agli azionisti per un periodo più o meno lungo.

Per minimizzare questa eventualità dovrai acquistare le azioni delle società più solide, che hanno uno storico di dividendi pagati che va avanti da molti anni, che hanno alla base un business che riesce a generare cash flow sia nei periodi economici buoni sia nei periodi meno buoni.

La soluzione migliore, per chi non vuole fare stock picking e acquistare azioni singole, è quella di acquistare un ETF a distribuzione in modo da avere un insieme di azioni già diversificato in un unico prodotto.

Trovi molti ETF a distribuzione sul sito Justeft.

RISCHI E BENEFICI DELL’INVESTIRE PER I DIVIDENDI

Come ogni investimento anche i dividendi hanno i loro pro e i loro contro, partiamo proprio da quest’ultimi:

  • I dividendi non sono garantiti: come scritto anche in precedenza, le società possono ridurre o eliminare i dividendi in qualsiasi momento, ad esempio se si trovano in difficoltà finanziarie.
  • Le società che pagano dividendi possono avere un potenziale di crescita inferiore rispetto alle società growth, che hanno possibilità di reinvestire il cash flow generato nella loro attività ad alto rendimento.
  • I dividendi non sono efficienti fiscalmente: la tassazione immediata dei dividendi rende questa strategia non efficiente rispetto a quella ad accumulazione, avevo  fatto un esempio con gli ETF nell’articolo ETF a distribuzione o accumulazione. Per non parlare poi della doppia tassazione dei dividendi nel caso investi in azioni di altre nazioni.

Tra i vantaggi invece possiamo citare:

  • Un reddito passivo regolare: i dividendi possono fornire un flusso di cassa regolare, che può essere utilizzato per coprire le spese, reinvestito per generare un reddito ancora maggiore o semplicemente goduto.
  • Un’ulteriore fonte di diversificazione: gli investimenti in dividendi possono aiutare a ridurre il rischio di un portafoglio, poiché le società che pagano dividendi in genere hanno un business più consolidato e meno rischioso.
  • Un potenziale di crescita nel tempo: le società che pagano dividendi in genere hanno una buona performance nel tempo, poiché sono in grado di generare profitti sufficienti per pagare i dividendi e reinvestire nell’attività.

DATI E GRAFICI DELL’INVESTIRE PER I DIVIDENDI

Vediamo adesso alcuni dati confrontando l’andamento del principale indice azionario americano, l’SP500, e l’indice che comprende i dividend aristocrats, cioè le azioni che fanno parte dell’SP500 e che hanno pagato dividendi crescenti per almeno 25 anni consecutivi.

A questo proposito ci viene in aiuto un recente post di dividengrowthinvestor dove sono state pubblicate le performance dei due indici suddetti:

Tra il 2000 e il 2022 100 dollari investiti nell’indice dividend aristocrats sarebbero diventati 953 nel 2022 contro i 405 di quelli investiti nell’SP500.

In un periodo di oltre 20 anni sembra non esserci storia.

Anche questa ricerca dal titolo The Importance of Stable Dividend Income sembra confermare il fatto che nel lungo periodo i dividendi sovraperformano l’SP500 con meno volatilità:

Io però sono un po’ come San Tommaso e, non contento di questi risultati, ho effettuato anche un confronto diretto tra due ETF prendendo:

  • il SPDR S&P 500 UCITS ETF (ISIN IE00B6YX5C33), TER 0,03%;
  • il SPDR S&P US Dividend Aristocrats UCITS ETF (ISIN IE00B6YX5D40), TER 0,35%.

Entrambi sono a distribuzione trimestrale dei proventi, a replica totale e senza copertura valutaria.

I dati partono da marzo 2012, quindi un periodo di poco meno di 12 anni, e i risultati del confronto sono questi:

  • il SPDR S&P 500 UCITS ETF: 393,53%
  • il SPDR S&P US Dividend Aristocrats UCITS ETF: 276,36%

I due ETF sono rimasti a stretto contatto fino al periodo del covid, dopo il crash avvenuto nel marzo 2020 non c’è più stata storia e l’ETF che replica l’indice SP500 ha preso il largo.

La sottoperformance degli aristocratici sta diventando sempre più evidente e non credo sia solo questione di differenza di commissioni visto il TER più alto.

Potrebbe essere solo un periodo temporaneo; forse nei prossimi anni vedremo un recupero nelle quotazioni dei dividend aristocrats tuttavia, come in tutte le strategie di investimento, è importante tenere presente che possono verificarsi periodi di sottoperformance.

Considera infine che l’indice SP500 è difficile da battere anche per gli investitori professionisti, anche uno come Warren Buffett ha fatto fatica negli ultimi 10 a battere l’indice.

I RICCHI AMANO I DIVIDENDI

Ovviamente se conviene investire per i dividendi o meno è una scelta del tutto personale e dipende molto dai propri obiettivi finanziari.

Quello che si può dire però è che ai ricchi i dividendi piacciono molto.

Ad esempio, come scrivevo su X, la famiglia Ferrero riceve un generoso flusso di dividendi grazie alla Nutella ogni anno:

Peccato che la Ferrero non sia quotata in borsa! 😅

Non sono da meno i Benetton, che ogni anno riscuotono i loro congrui dividendi dalle partecipazioni in Generali e Mediobanca:

Fonte

Uno come John D. Rockefeller, imprenditore statunitense, fondatore della Standard Oil grazie alla quale riformò l’industria petrolifera e la portò ad una espansione senza precedenti, arrivò persino a dire:

“Do you know the only thing that gives me pleasure? It’s to see my dividends coming in.”

Potremmo continuare così ma hai capito il concetto.

 

CONCLUSIONE

Investire in dividendi può essere una strategia efficace per gli investitori che cercano un reddito passivo e che preferiscono le società stabili e affidabili. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi associati a questo tipo di investimento, come la possibilità che i dividendi vengano ridotti o eliminati.

È interessante notare che, per mitigare alcuni dei rischi connessi a questa strategia, possono essere utilizzati anche gli ETF.

Inoltre, come in molti aspetti della vita di tutti i giorni, non esiste solo il bianco o il nero. Anche in finanza, è possibile destinare solo una parte del proprio portafoglio agli investimenti in dividendi, mentre altre parti possono essere allocate a diverse tipologie di investimenti.

Alla fine se conviene investire per i dividendi deve essere una scelta personale basata sui propri obiettivi finanziari individuando il prodotto/i prodotti di investimento più adeguati e senza deragliare dalla pianificazione finanziaria stabilita.

Se ti piacciono i miei contenuti e vuoi rimanere in contatto mi trovi anche su X (ex Twitter): @davyderosa

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