Chi è Brian?

Storie di Successo
Tempo di lettura: 6 minuti

Oggi ti faccio raccontare una storia e sarà il suo protagonista a raccontartela direttamente.

Si chiama Brian ed è un tipo di cui si è parlato molto in questi giorni.

Leggerai del suo percorso costellato da molti tentativi, alcuni incidenti durante il tragitto ma con un finale di successo, e che successo!

Sei curioso di sapere chi è Brian?

Lo capirai sicuramente durante la lettura, anzi, non ti faccio aspettare oltre e passo la parola a lui:

 

“Mi chiamo Brian, sono nato a San Josè, in California, il 25 gennaio 1983.

Fin da bambino ho avuto un forte interesse verso l’informatica.

Sarà stato crescere al centro della Silicon Valley, o forse i miei genitori ingegneri, sta di fatto che mentre i miei coetanei preferivano leggere Topolino io preferivo un testo in Java.

Nel periodo delle superiori, per racimolare qualche soldo, mi mettevo a scrivere programmi html per le tante startup presenti a San Josè.

Era il periodo della bolla di internet, bastava che una società dicesse di essere attiva nel settore tecnologico, e che avesse un dominio che finiva in .com, per vedere volare il prezzo delle azioni.

Quando la bolla scoppiò fu un brutto risveglio per tutti ma la vita quotidiana andò avanti così come la Silicon Valley è rimasta fucina di startup e società specializzate in tecnologia.




Arrivato il tempo dell’università decisi di frequentare il corso in computer science alla Rice University a Houston, in Texas.

Nonostante lo studio trovai il tempo, nel 2004, per avviare un sito che aiutava gli studenti che avevano bisogno di ripetizioni, il suo nome era universitytutor.com ed è ancora oggi attivo.

Io e il mio socio comunque lo vendemmo alla fine degli studi per 21 volte le vendite e quello fu uno dei miei primi grossi guadagni.

Nel 2006 mi laureai e iniziai altri vari business che però non ebbero lo stesso successo di University Tutor.

Nel 2007 ho anche auto pubblicato un libro:

Titolo: Breaking Free: Fire Your Boss, Toss Your Alarm Clock,
and Double Your Income with an Easy Transition into Self-Employment:
How To Work At Home With The Perfect Small Business
Autore: Brian Armstrong 
Editore: Lulu.Com
ISBN: 978-1430307877
Pagine: 242
Formato: Copertina morbida
Anno edizione: 2007
Prezzo intero: / (non disponibile)

E’ ormai introvabile su Amazon anche se, devo ammettere, non è stato proprio un esempio di successo: la valutazione di chi l’ha letto infatti è di 2 stelline.

Nel libro parlavo di:

  • come lasciare un lavoro che non ti piace;
  • come fare della tua passione una seconda attività da affiancare al lavoro;
  • come spostarsi in un paese dove il costo della vita è più basso;
  • come creare una rendita passiva.

In quel periodo scrivevo anche un blog dedicato alla libertà finanziaria, qui di seguito troverai un’immagine di repertorio di quel blog:

Come conferma chi mi leggeva allora si trattava di uno dei primi blog che parlava di indipendenza finanziaria e, da quel momento in avanti, ne nacquero tantissimi dedicati all’argomento.

Erano gli anni in cui sperimentavo senza però riuscire a trovare esattamente quello che volevo.

Si trattava comunque di tappe che mi stavano formando.

Mi mancava solo provare a vivere all’estero: così decisi di sperimentare anche quell’avventura trasferendomi nel 2009 in Argentina per un anno.

Un’esperienza non facile visto che il paese in quel periodo era in piena crisi e conviveva con un’inflazione molto alta.

Il vero punto di svolta della mia vita però sarebbe arrivato di lì a poco.

Fu nel 2010 che mi scontrai con un white paper, un documento informativo che descriveva ed evidenziava le caratteristiche di un nuovo prodotto completamente digitale.

Si trattò di qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita ma non solo, avrebbe portato qualcosa di totalmente nuovo nel mondo.

Lessi quel documento per la prima volta tornato a casa dei miei genitori per le feste di Natale.

Non riuscii a smettere di pensarci per i sei mesi successivi e lo rilessi un sacco di volte. Mi entusiasmava la prospettiva di un protocollo globale decentralizzato – come Internet – che avrebbe potuto creare una maggiore libertà finanziaria.

Forse hai intuito di cosa sto parlando, della criptovaluta per eccellenza, il Bitcoin, che in quel periodo stava prendendo forma.

La maggior parte dei miei amici pensava che il Bitcoin fosse un’invenzione bizzarra, ma qualcosa nella pancia mi diceva che, invece, era importante. Volevo darmi da fare per contribuire a rendere questa tecnologia più semplice da usare.

Ci vollero tre mesi, durante i quali imparai a conoscere il protocollo a un livello più profondo. Il progetto iniziale era quello di usare il nome BitBank, perché mi piaceva come suonava, tipo PayPal o CocaCola.

Gli avvocati, però, mi consigliarono di non usare la parola ‘banca’ nel nome.

In pieno brainstorming per trovare il nuovo nome, mi sono imbattuto nel termine “coinbase”, una parte del protocollo Bitcoin, e mi è piaciuto.

Ho costituito la società nel 2012 insieme a Fred Ehrsam e per sviluppare il progetto abbiamo raccolto capitali da vari fondi di venture capital che credevano in questa idea.

Il mio obiettivo è sempre stato quello di creare una sorta di “Google delle criptovalute“.

Da lì in poi è stata una costante crescita, sia come numero di utenti, sia come volumi scambiati sulla piattaforma anche se gli ostacoli, soprattutto tecnologici, non sono mancati durante il percorso.

Adesso però Coinbase conta 56 milioni di clienti, nel 2020 i ricavi hanno superato il miliardo di dollari e gli utili sono stati superiori ai 300 milioni di dollari.

Sembra un punto di arrivo ma sono convinto che sia solo l’inizio.”




Di nuovo Davide da qui.

Credo che avrai capito chi è Brian.

E’ lui, Brian Armstrong, il fondatore di Coinbase, il primo exchange al mondo per la compravendita di criptovalute:

Ovviamente ho un po’ romanzato certi dettagli ma alcune frasi di Brian Armstrong sono veramente prese da sue dichiarazioni.

Una storia di successo culminata con la tanto attesa quotazione di Coinbase, la più chiaccherata dai media finanziari da un mese a questa parte.

Mi piace scrivere di queste storie perchè dietro al successo di una persona spesso si nasconde una storia fatta di sacrifici, di perseveranza di fronte ai fallimenti e di dubbi dovuti alle critiche che, inevitabilmente, arrivano quando si vuole creare qualcosa di nuovo che le persone non capiscono.

Il classico iceberg di cui tutti notano solo la parte visibile sopra la superficie ma non l’enorme parte nascosta sott’acqua:

E’ facile leggere le notizie che girano in questi giorni che, in definitiva, hanno principalmente due temi:

  • Brian Armstrong che diventa uno dei nuovi miliardari;
  • la quotazione di Coinbase è stata un successo e il prezzo delle azioni è alle stelle.

Ma qual’è il background di Brian Armstrong, che tipo di percorso ha fatto, quanti errori ha commesso?

Alcuni li hai letti nel suo racconto ma per una cronologia completa ti lascio alla biografia che aveva nel suo vecchio blog:

Possiamo dire che Brian Armstrong sia stato uno che ha investito su sè stesso attraverso molte esperienze.

Il decennio che va dai suoi 20 ai 30 anni è stato caratterizzato da una continua sperimentazione.

Un esempio di cui possono fare tesoro anche i tanti giovani che stanno concludendo la maturità e si avviano a breve a diventare i nuovi ventenni: provare, provare e riprovare.

Studiare va bene ma è ancora meglio se lo studio viene coniugato a esperienze sul campo provando veramente come è fatta la vita reale.

Anche negli investimenti è la stessa cosa, un po’ come la mia storia, partito come la maggior parte delle persone cercando di fare trading per arrivare a indossare il vestito dell’investitore di lungo termine grazie agli insegnamenti di Warren Buffett.

Provando e riprovando, studiando e riprovando ancora finchè non si trova la propria strada.

A questo proposito trovo rilevante una delle citazioni di Charlie Munger:

“You have to adapt your strategy to your own nature and your own talents. I don’t think there’s a one size fits all investment strategy that I can give you.”

Adatta la tua strategia al tuo carattere e ai tuoi talenti, un consiglio che può essere esteso a tanti campi della vita, non solo al mondo degli investimenti.

L’importante è non farsi buttare fuori dal gioco ma continuare a sperimentare.

Insomma, possiamo essere pro o contro le criptovalute, e chi mi segue sa che sono sempre stato scettico, ma auguro a Brian di continuare questa storia di successo e che sia veramente come ha scritto lui:

“Questo è solo l’inizio”




Fonte immagini blog Brian Armstrong: qui
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).

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