Addio John Bogle – inventore degli index funds e fondatore di Vanguard

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Strani segni del destino, proprio quando Vanguard si sta apprestando a sbarcare in Italia con la quotazione di 19 etf su Borsa Italiana, ci lascia il suo fondatore John Bogle. All’età di 89 anni infatti è scomparso colui che è considerato come l’inventore degli index funds. Nato nel 1929 nel New Jersey, grazie ai suoi fondi low cost, dalla metà degli anni 70 ha consentito a moltissime persone di risparmiare tantissimo in commissioni di gestione.

Purtroppo ancora poco conosciuto qui in Italia John Bogle è riuscito nell’arduo compito di farsi amare come non mai dai piccoli investitori in america. Spesso senti parlare di proteste contro i finanzieri di Wall Strett ma lui, nonostante abbia sempre lavorato nel settore finanziario, ha addirittura un gruppo di fans che si chiama Bogleheads e che gestiscono l’omonimo forum cercando di diffondere la sua filosofia di investimento.

JOHN BOGLE E VANGUARD

Qual’è il motivo di tutta questa stima nei confronti di John Bogle? Il motivo è molto semplice: ha consentito a migliaia di persone di investire i propri soldi in azioni attraverso i suoi fondi. Fondi che avevano commissioni bassissime rispetto agli altri e grazie a questo risparmio una moltitudine di investitori sono riusciti a tenere per sè una quota maggiore del rendimento generato dai mercati.

Eh già perchè anche le commissioni sono soggette alla regola dell’interesse composto e anno dopo anno quel risparmio si è tradotto in importi rilevanti.



Una rivoluzione iniziata nel 1975 con la nasciata della società che chiamò Vanguard, tributo dovuto alla sua ammirazione per la storia militare britannica, in particolare l’ammiraglio Horatio Nelson. Vanguard infatti non era altro che il nome del suo vascello nella battaglia del Nilo del 1798 tra la Francia e la Gran Bretagna.

Il primo fondo che vide la luce fu il Vanguard 500 fund che replicava la performance dell’indice S&P 500 e fu appunto il primo index fund a essere venduto tra gli investitori retail e non solo tra quelli istituzionali.

Questo tipo di fondi va a investire in un portafoglio titoli che cerca di riprodurre più fedelmente possibile il benchmark di riferimento, che si tratti di un indice oppure di un determinato settore di mercato.

L’IDEA DI JOHN BOGLE

Nella creazione degli index funds John Bogle partiva dall’idea che l’investitore medio non riusciva a battere il mercato dopo aver considerato le commissioni. Per un investitore medio infatti questo era difficile se non impossibile.

Quindi Bogle si concentrò su questi due principi cardine:

  • abbassare le commissioni di gestione;
  • adottare una semplice strategia di investimento.

Fu l’inizio della filosofia che sta alla base dell’investimento passivo, basse commissioni di gestione e basso turnover.

Un nuovo approccio agli investimenti che un economista premio Nobel come Paul Samuelson paragonò all’invenzione della “ruota, del formaggio e del vino, dell’alfabeto e di Gutenberg”.

L’ascesa degli index fund è stata senza sosta dal 1975, questo grafico ti mostra gli assetts under manangement di Vanguard dalla sua fondazione al 2018. L’anno scorso la società era arrivata a gestire circa 5,1 trilioni di dollari (non metto gli zeri perchè rischierei di sbagliare):

WARREN BUFFETT E JOHN BOGLE

Warren Buffett non ha mai nascosto di essere un grande estimatore di John Bogle, nella sua lettera agli azionisti Berkshire Hathaway del 2016 scrisse:

“If a statue is ever erected to honor the person who has done the most for American investors, the hands-down choice should be Jack Bogle”.

Jack era il soprannome di John Bogle con cui era conosciuto a Wall Street e negli ambienti finanziari.

Buffett non ha alcun dubbio, se si dovesse erigere una statua alla persona che ha fatto di più per gli investitori americani, questa dovrebbe essere senz’altro dedicata a John Bogle.

Buffett sempre nella stessa lettera agli azionisti continua così:

“In his early years, Jack was frequently mocked by the investment-management industry. Today, however, he has the satisfaction of knowing that he helped millions of investors realize far better returns on their savings than they otherwise would have earned. He is a hero to them and to me.”

Per Buffett e per i tanti americani che hanno investito con i suoi fondi John Bogle può essere equiparato a un eroe. Nonostante all’inizio fosse deriso dall’industria del risparmio gestito, oggi tutti sanno che ha aiutato milioni di investitori a realizzare rendimenti superiori a quelli che avrebbero conseguito investendo nei fondi tradizionali.

Seguendo gli stessi principi di John Bogle nel lontanto 2007 Warren Buffett fece anche una scommessa contro un gestore di fondi (Ted Seies del fondo Protégé Partner). La scommessa di Warren Buffett prevedeva che in dieci anni un fondo low cost sull’indice S&P 500 avrebbe avuto un rendimento superiore a quello di vari hedge fund.

Quale fondo scelse Buffett? Ovviamente un fondo Vanguard, precisamente il Vanguard 500 Index Fund Admiral Shares.



E prova a indovinare chi ha vinto la scommessa? Eccoti i risultati finali:

Il Vanguard 500 ha vinto con una bella differenza realizzando in 10 anni un rendimento cumulato del 125,8% che equivale a un rendimento annuale dell’8,5%. Credo che ognuno di noi firmerebbe per avere un 8,5% all’anno sul proprio capitale.

ALCUNE DELLE CITAZIONI PIU’ IMPORTANTI PER RICORDARE JOHN BOGLE

Se dovessi riportare tutte le citazioni di John Bogle non basterebbe un libro da quanti consigli ha lasciato nel corso della sua vita tra conferenze, libri e interviste. Queste sono le citazioni che ritengo più importanti e con cui voglio ricordarlo:

Sui costi di gestione negli investimenti:

“The miracle of compounding returns is overwhelmed by the tyranny of compounding costs”.

Sul mercato azionario:

“The stock market is a giant distraction to the business of investing”.

La regola di ferro dei mercati finanziari:

“Reversion to the mean is the iron rule of the financial markets”.

Per investire con successo:

“The historical data support one conclusion with unusual force: To invest with success, you must be a long-term investor”.

CONCLUSIONI

John Bogle ha cambiato il modo di investire in borsa, alcuni lo definiscono come una sorta di democratizzazione. Ha reso cioè possibile a tutti investire in azioni e guadagnare.

Ha avuto il coraggio di andare controcorrente quando in pochissimi potevano credere al suo progetto. E ancora oggi, soprattutto qui in Italia, vedo molto spazio di miglioramento nell’ambito dell’investimento passivo. Purtroppo ci si scontra in un settore, come quello finanziario, dove trovi molti venditori di fumo che sembrano avere il sistema di trading infallibile e che ti fa diventare ricco velocemente.

Proprio l’opposto della filosofia di investimento di John Bogle fatta di bassi costi, di riduzione dei rischi e di crescita lenta ma costante del capitale investito.

Una lungimiranza che ancora oggi è invidiabile. Addio John C. “Jack” Bogle!

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