10 citazioni in ricordo di Daniel Kahneman

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Ieri 27 marzo 2024 ci ha lasciato all’età di 90 anni Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia nel 2002, destinato a essere ricordato per i suoi contributi pionieristici sulla “behavioral finance”, la finanza comportamentale.

Grazie al suo saggio Pensieri lenti e veloci ha permesso al grande pubblico un accesso semplice e chiaro alla complessità del pensiero umano e ai condizionamenti cognitivi che, spesso senza che ce ne accorgiamo, influenzano quotidianamente le nostre decisioni.

Mente umana che al giorno d’oggi può indurci in trappole e in vicoli ciechi che ci espongono alla possibilità di prendere decisioni errate e costose quando si parla dell’ambito finanziario.

In passato, queste scorciatoie cognitive avevano un senso, poiché contribuivano alla sopravvivenza degli esseri umani in un ambiente molto più pericoloso di quello attuale: se vedo muoversi un cespuglio, presumo che ci sia un predatore in agguato e non perdo tempo a verificare: scappo immediatamente.

Oggi, però, è fondamentale essere consapevoli di queste dinamiche, per evitare che valutazioni errate portino a conseguenze spiacevoli, non solo in ambito finanziario.

Le sue riflessioni, sintetizzate in frasi potenti e illuminanti, offrono una guida preziosa per navigare tra i complessi intrecci del pensiero razionale ed emotivo.

Ecco quindi 10 citazioni di Daniel Kahneman, tra le più significative, che ho selezionato in ricordo del famoso autore.

10 CITAZIONI DI DANIEL KAHNEMAN

1- “People, it turns out, are not that averse to risk. For many reasons, they are not opposed to risk, but they are opposed to losing, and the possibility of loss plays a very significant part in their decision.”

Traduzione: A quanto pare, le persone non sono così avverse al rischio. Per molte ragioni, non si oppongono al rischio, ma temono di perdere, e la possibilità di una perdita gioca un ruolo molto significativo nelle loro decisioni.

Le persone non evitano necessariamente il rischio in sé, ma temono le perdite. Si tratta di un concetto che si lega alla teoria della percezione del rischio e dell’avversione alla perdita.

Un investitore potrebbe evitare un’opportunità promettente di investimento non perché non vuole correre rischi, ma perché teme di perdere i soldi investiti, anche se le probabilità di guadagno superano quelle di perdita.

2- “In any diversified portfolio, there will be both winners and losers, and the consideration that should determine which you should sell, if any, is certainly not the price at which you bought it originally.”

Traduzione: In un portafoglio diversificato ci saranno sia vincitori che perdenti, e il criterio che dovrebbe determinare quali titoli vendere, se necessario, non è certamente il prezzo al quale li hai acquistati inizialmente.

Una citazione riferita al bias dell’ancoraggio, un errore in cui cadono spesso gli investitori quando danno un peso eccessivo al prezzo di acquisto di un titolo nella decisione se vendere o meno.

Questo comportamento è irrazionale perché:

  • Il prezzo di acquisto è un dato passato e non rilevante per le prospettive future del titolo.
  • Le decisioni di vendita dovrebbero basarsi su fattori come la performance attuale, le prospettive future del titolo e la strategia complessiva del portafoglio.

3- “An investment said to have an 80% chance of success sounds far more attractive than one with a 20% chance of failure.”

Traduzione: Un investimento che ha l’80% di probabilità di successo sembra molto più attraente di uno con il 20% di probabilità di fallimento.

Questa citazione evidenzia un fenomeno cognitivo comune noto come framing effect, secondo cui la presentazione di un’informazione influisce sulla nostra percezione e decisione. Sebbene le due situazioni — un investimento con l’80% di probabilità di successo e uno con il 20% di probabilità di fallimento — siano statisticamente equivalenti, il primo caso risulta molto più attraente.

4- “If owning stocks is a long-term project for you, following their changes constantly is a very bad idea.”

Traduzione: Se possedere azioni è un progetto a lungo termine per te, seguire costantemente le loro quotazioni è una pessima idea.

Per chi adotta una strategia d’investimento orientata al lungo periodo è meglio evitare di concentrarsi sulle oscillazioni giornaliere dei prezzi azionari e invece mantenere una visione più di lungo termine del proprio portafoglio.

Se non hai ancora letto la strategia dei 4 pilastri della finanza personale di Paolo Coletti, ti consiglio di farlo, perché ti aiuterà a capire meglio a chi conviene investire in azioni.

5- “Happiness is determined by factors like your health, your family relationships and friendships, and above all by feeling that you are in control of how you spend your time.”

Traduzione: La felicità è determinata da fattori come la salute, le relazioni familiari e le amicizie, e soprattutto dalla sensazione di essere in controllo di come si trascorre il proprio tempo.

Riflessione questa su una visione di felicità che non dipende solo dai successi esterni, ma soprattutto dalla percezione di avere il controllo sulla propria vita e sulle proprie scelte.

Kahneman, nel contesto delle sue ricerche, ha spesso sottolineato quanto la qualità delle relazioni e la gestione del tempo siano fattori chiave per il benessere individuale, confermando che la percezione di controllo e l’armonia nelle relazioni siano elementi cruciali per sentirsi felici.

A questa citazione si può collegare una dinamica che si sta verificando negli ultimi anni, quella della ricerca del “cambio vita“.

Un tendenza che sta guadagnando sempre più attenzione in vari ambiti, da quello professionale a quello personale e che  può essere vista come una risposta al bisogno di autonomia e di migliorare il proprio benessere, che, come sottolineato nella citazione, è legato alla sensazione di essere in controllo del proprio tempo.

6- “We are prone to overestimate how much we understand about the world and to underestimate the role of chance in events.”

Traduzione: Siamo inclini a sovrastimare quanto comprendiamo del mondo e a sottovalutare il ruolo del caso negli eventi.

Questo fenomeno è legato al nostro desiderio di percepire il mondo come più ordinato e prevedibile di quanto effettivamente sia, il che ci porta a sovrastimare la nostra capacità di capire gli eventi.

Inoltre, sottovalutiamo l’influenza del caso. Molti eventi nella vita e nei mercati, ad esempio, sono il risultato di fattori imprevedibili o casuali che spesso trascuriamo o ignoriamo.

7- “A reliable way of making people believe in falsehoods is frequent repetition, because familiarity is not easily distinguished from truth.”

Traduzione: Un modo affidabile per far credere alle persone delle falsità è la ripetizione frequente, perché la familiarità non è facilmente distinguibile dalla verità.

Con questa citazione Kahneman ci rivela un fenomeno psicologico molto potente: l’effetto di familiarità.

Quando una cosa viene ripetuta abbastanza volte, tendiamo a percepirla come più vera, anche se si tratta di una bugia o di una falsa informazione.

Questo accade perché, con la ripetizione, la nostra mente comincia a considerare l’informazione come familiare, e la familiarità viene inconsciamente associata alla verità.

Per questo motivo, come sottolineavo all’inizio dell’articolo, è fondamentale essere consapevoli delle scorciatoie mentali che la nostra mente ci impone, per evitare di cadere in inganno senza nemmeno rendercene conto.

8- “Acquisition of skills requires a regular environment, an adequate opportunity to practice, and rapid and unequivocal feedback about the correctness of thoughts and actions.”

Traduzione: L’acquisizione di competenze richiede un ambiente regolare, un’opportunità adeguata per praticare, e un feedback rapido e inequivocabile sulla correttezza dei pensieri e delle azioni.

Per apprendere in modo efficace, non basta semplicemente esercitarsi, ma è necessario un ambiente che favorisca la pratica continua e strutturata.

Kahneman mette in evidenza che l’acquisizione di competenze non avviene in modo casuale o lento, ma attraverso un processo sistematico che include la pratica costante e il confronto diretto con i risultati delle proprie azioni.

9- “Herding is not necessarily something one does as the result of analysis. It is what one does when one’s confidence is impaired.”

Traduzione: Il comportamento da gregge non è necessariamente qualcosa che si fa a seguito di un’analisi. È quello che si fa quando la propria fiducia è compromessa.

In questa citazione viene definito quel fenomeno psicologico per il quale le persone tendono a seguire le azioni di un gruppo, anche senza una valida analisi o motivo.

Non è un comportamento razionale basato su analisi logiche, ma piuttosto una risposta alla paura o alla mancanza di fiducia.

Quando le persone non sono sicure delle proprie decisioni o non hanno fiducia nelle proprie valutazioni, tendono a seguire ciò che fanno gli altri, sperando che l’agire collettivo li protegga da eventuali errori.

Questa è una delle 10 citazioni di Daniel Kahneman che mi ricorda molto quella di uno dei più grandi economisti della storia, John Maynard Keynes, quando diceva “Worldly wisdom teaches that it is better for reputation to fail conventionally than to succeed unconventionally.”

Entrambe le citazioni esplorano la tensione tra seguire le convenzioni per evitare rischi (sociali o cognitivi) e agire in modo indipendente, nonostante l’incertezza o il rischio di fallire.

10- “Confidence is not a very good indicator of accuracy.”

Traduzione: La fiducia non è un buon indicatore di precisione.

La fiducia in sé stessi può essere il risultato di un eccessivo ottimismo, di bias cognitivi come l’effetto di overconfidence cioè l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità.

L’eccessiva fiducia non sempre porta a scelte migliori, anzi, può addirittura compromettere la capacità di riconoscere errori o di considerare alternative.

Questo errore è particolarmente evidente in contesti come i mercati finanziari, dove gli investitori possono avere troppa fiducia nelle loro previsioni, ma tali previsioni sono spesso imprecise e influenzate da fattori emotivi e/o mentali piuttosto che da una valutazione oggettiva della realtà.

CONCLUSIONI

Se Ben Graham viene definito il padre del value investing, Daniel Kahneman può essere definito come il padre della finanza comportamentale

Una caratteristica che accomuna molti dei grandi pensatori che hanno fatto la storia nel loro campo è che le loro intuizioni non sono limitate al loro ambito specifico, ma offrono insegnamenti universali applicabili a vari aspetti della vita quotidiana.

Le riflessioni e le scoperte di Kahneman, ad esempio, non solo ci aiutano a comprendere meglio la psicologia del comportamento umano, ma possono anche guidarci a diventare investitori più consapevoli e razionali.

Le ricerche di Kahneman ci hanno rivelato che, anche quando si tratta di gestire il denaro, sia nella quotidianità che con una prospettiva a lungo termine, non siamo guidati solo dalla ragione.

Al contrario, le nostre decisioni sono influenzate da pregiudizi, giudizi affrettati e reazioni emotive. È proprio su queste dinamiche che si è sviluppata la finanza comportamentale, una disciplina che ha rivoluzionato il nostro modo di comprendere i mercati e il comportamento degli investitori.

La finanza comportamentale ha segnato la fine del mito dell'”Homo Oeconomicus“, l’individuo teorico descritto dalle vecchie teorie economiche, capace di analizzare in modo lucido i dati e di prendere decisioni altrettanto razionali.

In realtà, come dimostrato da Kahneman, le decisioni economiche sono spesso il frutto di forze psicologiche e sociali che sfuggono alla logica pura.

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