Terra chiama Luna! Cosa è successo davvero?

Criptovalute
Tempo di lettura: 6 minuti

In questi giorni sta facendo parlare di sé la blockchain Terra con il tracollo subìto dalla stablecoin UST e dal token associato Luna.

Non bastavano i mercati finanziari con uno dei peggiori inizio d’anno della storia, ora si aggiungono anche le criptovalute a creare instabilità.

Ma cosa è successo davvero a Terra Luna?

Perchè qualcosa di grave è accaduto per far evaporare in pochi giorni i 40 miliardi di capitalizzazione.

Iniziamo però dall’inizio quindi dallo spiegare cosa sono le stablecoin.

Con il termine stablecoin si intende una valuta digitale il cui valore nella maggior parte dei casi è ancorato a quello del dollaro statunitense.

Ci sono molte stablecoin, le più conosciute sono:

  • 1 USDT = 1 dollaro
  • 1 USDC = 1 dollaro
  • 1 DAI = 1 dollaro

Comunque non ci sono solo stablecoin ancorate al dollaro, per esempio dall’anno scorso hanno fatto la loro comparsa anche stablecoin ancorate all’euro.

Nella blockchain Terra, in particolare, si poteva usare la stablecoin UST che, prima del crash di qualche giorno fa, aveva il valore di 1 dollaro.

In termini tecnici questo aggancio monetario viene definito PEG ed è una cosa che non è esclusiva solo del mondo cripto.

Possono essere “peggate” anche due valute fiat cioè le valute nazionali che conosciamo e usiamo tutti (euro, dollaro, sterlina, ecc.).

Adesso che hai capito cos’è una stablecoin passiamo alla fase successiva, cioè a spiegare come funzionava effettivamente il PEG.




 

COME FUNZIONAVA IL PEG DI UST?

Per mantenere il cambio stabile a un dollaro le stablecoin di solito creano una serie di incentivi necessari a mantenere il prezzo prestabilito.

Quando il prezzo della stablecoin è sotto il PEG avrai un incentivo che crea domanda e quindi spinge il prezzo al rialzo, quando il prezzo della stablecoin è sopra il PEG avrai l’incentivo a creare offerta spingendo quindi al ribasso il prezzo.

Insomma il classico sistema di domanda e offerta con l’incentivo di mantenere l’equilibrio intorno a 1 dollaro.

Nel caso particolare della blockchain Terra per ogni UST emesso veniva consentito di riscattarlo per 1 dollaro del token Luna quindi:

  • quando il prezzo di UST era sotto il PEG, es. 0,98 cent, si poteva riscattare un dollaro di Luna guadagnandoci la differenza. Con questa operazione UST veniva bruciato (“burn” come si dice nel mondo delle criptovalute).
    Ciò faceva calare l’offerta di USDT riportando il suo valore verso la parità con il dollaro.
  • quando il prezzo di UST era sopra il PEG, es. 1,02 cent, si poteva “bruciare” un dollaro di Luna e ottenere, coniandolo (“mint” in gergo tecnico), un UST.
    In questo modo aumentava l’offerta di UST facendone calare il valore riportandolo verso la parità con il dollaro.

Il meccanismo di arbitraggio sopra descritto è il classico mint and burn (conia e brucia), un sistema pensato per autoregolamentare il prezzo di UST allineandolo sempre verso la parità.




 

COSA E’ SUCCESSO A TERRA LUNA

Il sistema sopra descritto sembrava funzionare senza problemi.

Con il senno di poi si può dire che ha funzionato solo in condizioni normali, quando il vento sui mercati finanziari è cambiato, anche le criptovalute sono state messe a dura prova con ribassi generalizzati.

Come dice Buffett “only when the tide goes out you discover who’s been swimming naked”.

Parafrasando questa citazione si può dire che, dall’inizio del 2022, la marea ha continuato ad abbassarsi e i difetti dei protocolli del web3 sono stati messi in luce e sfruttati da chi li ha scoperti.

Terra Luna ne ha pagato le conseguenze.

Il problema principale nel funzionamento della blockchain Terra e della sua stablecoin è questo: UST era agganciato AL dollaro ma non era “BACKED” da dollari, nel senso che UST non aveva l’equivalente di dollari come collaterale a sostenerne il valore.

O meglio, quando le cose andavano per il verso giusto, sembrava di sì: ai valori massimi c’erano poco meno di 20 miliardi di USDT mentre la capitalizzazione di mercato di Luna era intorno ai 40 miliardi di dollari.

Ma sai che la capitalizzazione nei mercati finanziari può essere molto volatile e quando inizia a mancare la liquidità la capitalizzazione può ridursi in poco tempo.

Se per un periodo di tempo prolungato più dollari lasciano UST rispetto a quelli che entrano, ecco che il sistema deve rompere l’aggancio valutario.

Più passa il tempo e meno sono le possibilità di rivedere i dollari immessi per chi vuole uscire.

Le tre ondate che hanno costretto UST al de-peg si vedono bene nell’immagine seguente:

Prima, seconda e terza ondata con rimbalzi tra una e l’altra per finire con la capitolazione.

Un ciclo continuo con il seguente copione: togliere liquidità, dumpare (dal verbo inglese to dump = liberarsi, vendere) UST, togliere liquidità, dumpare UST.

Luna nel frattempo si schiantava e il valore veniva azzerato in un perfetto bank run.

Queste sono immagini da salvare per i posteri:

Un meno 100% con un valore di Luna infinitesimale rispetto ai 100 dollari che aveva raggiunto solo due mesi fa.




 

UN COPIONE GIA’ VISTO

L’anno scorso si era verificata una cosa simile con la stablecoin Iron:

e il token Titan che ha fatto la stessa fine di Luna:

Come vedi dalle immagini qui sopra l’andamento è molto simile a quanto successo a USDT e Luna: prima pump e poi dump improvviso fino all’azzeramento.

Nelle criptovalute questi movimenti succedono velocemente e se le hai in portafoglio non ti lasciano molto tempo per capire cosa sta succedendo.

Quando lo capisci di solito è già troppo tardi.

E ora quale sarà la prossima?

Le altre stablecoin sono tutte sotto i riflettori e molti stanno aspettando la prossima a capitolare.

Sarà Tether (USDT)?

In molti se lo aspettano soprattutto leggendo i molti dubbi sul collaterale che USDT dichiara di avere.

Anche io prendevo Tether come esempio nell’articolo il futuro delle cripto per suggerire di stare attenti ai PEG nelle criptovalute.

Le cose però non sono mai così semplici e di solito non succede quello che ci si aspetta, o almeno, non succede quando tutti se lo aspettano.




 

CONCLUSIONI

Insomma in molti hanno sentito questo colpo, non solo gli inesperti ma anche esperti come, per esempio, Luca del canale Youtube The Crypto Gateway che con molta onestà, in questo video, ha dichiarato di aver perso circa il 10% del portafoglio cripto.

In questo tipo di vicende è sempre molto difficile valutare bene il rischio che si corre prima che sia troppo tardi.

Soprattutto è di fondamentale importanza la diversificazione.

Un’adeguata diversificazione è ciò che ti consente di rimanere nel gioco e di non essere accompagnato alla porta per aver compiuto un errore di valutazione.

Sempre tenendo a mente che la parte dedicata alle criptovalute, nel totale del portafoglio, non deve pesare troppo.

Un 2-3% ve lo potete anche giocare ma starei molto attento a espormi troppo.

Ognuno poi farà le sue considerazioni in base al proprio profilo di rischio e agirà di conseguenza.

Insomma qui finisce la storia di Terr… Ah no, aspè…

Ma cos’è questa musica che sento in lontananza? 🤔

Qualcuno sta dicendo: Venghino signori venghino! 

Ma… ma… ma…

Forse mi sbagliavo e la storia non è ancora finita! 👇

Terra 2.0! 😱

Cosa potrà mai andare storto?




Fonte: link
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).

________________________________________________________________________

Rimaniamo in contatto! Iscriviti alla newsletter. Con cadenza mensile ti offro idee e spunti presi da interviste, articoli, paper o altro.

So che il tuo tempo è prezioso perciò ti garantisco che per leggerla impiegherai NON più di 5 minuti.

Lascia un commento