Rendimento e volatilità

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Oggi due grafici veloci veloci per dimostrarti come sono collegati rendimento e volatilità nelle azioni.

In molti considerano la volatilità il vero rischio di un investimento ma per chi ha un orizzonte temporale di lungo periodo questa non deve destare preoccupazioni.

Per chi fa trading e ha un’ottica di breve periodo invece le cose cambiano dato che conta molto di più l’andamento del prezzo dell’azione più che i fondamentali della società sottostante.

Come dice Buffett “volatility is not a measure of risk.”

Anzi è proprio quando i mercati sono volatili che si possono trovare le migliori occasioni.

Bisogna avere il temperamento giusto e sopportare anche i momenti peggiori che ogni tanto si affacciano sui mercati finanziari.




Per dimostrarti la relazione tra rendimento e volatilità utilizzerò, come spesso accade, i dati relativi al mercato azionario americano visto che è quello con il maggior numero di dati a disposizione.

Guarda il primo grafico, mostra l’andamento delle azioni statunitensi dal 1871 al 2020:

Un’ascesa che ha portato un rendimento annuo composto intorno al 7%.

Un rendimento costante ottenuto per un periodo di tempo così lungo avrebbe portato a risultati eccezionali.

Sì, lo so che nel lungo periodo saremo tutti *** (cit. Keynes) ma non è questo l’oggetto dell’articolo.

Ovvio che non devi avere un orizzonte temporale di 100 anni.

Attualmente i tempi di possesso delle azioni si stanno accorciando sempre di più e, avere un orizzonte temporale di lungo periodo, di questi tempi, vuol dire che se pensi anche solo a 5 anni, già così, sei davanti a molti.

Quello che è importante capire è che la strada che porta a ottenere dei rendimenti più alti nel mercato azionario rispetto ad altri asset non è lineare come molti si aspettano.

Per ottenere quel rendimento c’è stato un prezzo da pagare e questo si chiama volatilità.

Arriviamo quindi al secondo grafico che mostra i ribassi che si sono succeduti sempre nel periodo dal 1871 al 2020:

E’ stata una bella altalena eh!

Per chiudere riprendo un’altra delle citazioni di Buffett:

“Time in market beats market timing.”

Come scritto all’inizio bisogna avere il temperamento di rimanere nel mercato anche quando la volatilità è maggiore e ne abbiamo avuto un esempio recente con il crollo del marzo 2020 dovuto alla pandemia.

La maggior parte degli investitori invece vuole un rendimento elevato e una volatilità minima.

Non puoi però avere l’uno senza l’altra.

Certo la puoi ridurre ma non la puoi eliminare del tutto.




Fonte dei grafici: qui.
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).

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